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In ricordo di Pia Bernasconi
È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa della Dott.ssa Pia Bernasconi, biologa e ricercatrice presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta a Milano. Questo triste evento, temuto da tempo, si è realizzato improvvisamente, dopo un lungo travaglio terapeutico.
Pia lascia in tutti noi un grande vuoto perché la sua presenza era caratterizzata contemporaneamente da una sobrietà di comportamento e da una mole di lavoro davvero impressionante. Tutti la ricordano come persona gentile, disponibile e propositiva, e per questo abbiamo ricevuto un sentimento di cordoglio unanime e spontaneo.
Pia è arrivata alla UOC Neuroimmunologia e Malattie Neuromuscolare dell’Istituto Neurologico portando la sua esperienza personale di biologa molecolare maturata altrove e si è inserita con grande entusiasmo e naturalezza in ambiti scientifici totalmente differenti; da biologa molecolare è diventata immunologa, miopatologa, spaziando dalla diagnostica alla biologia cellulare e molecolare. Una caratteristica sua particolare era di voler essere trasversale e di aver capito come le diverse discipline potevano essere utilmente impiegate nel capire i meccanismi alla base di malattie apparentemente molto diverse tra loro: per fare questo era necessario avere una grande capacità di fare approfondimenti e al tempo stesso di grande flessibilità. Lei fu capace di unire l'immunologia alla miopatologia e di innovare le conoscenze patogenetiche delle malattie della giunzione neuromuscolare con la virologia. Aveva la “mission” di essere una ricercatrice traslazionale e per questo la sua presenza nel nostro gruppo è stata un contributo cruciale per lo sviluppo delle nostre linee di ricerca.
Dirigeva un Laboratorio con diverse ricercatrici su ambiti diversi: miastenia e timo, miopatie infiammatorie e autofagia, malattie del motoneurone e cellule staminali, biomarcatori e miRNA, canalopatie e varianti geniche erano gli interessi principali; era comunque capace di essere presente, aiutare ed essere propositiva in così tanti aspetti, peraltro anche nell’ultima e difficile fase della sua vita.
Consideriamo un privilegio averla avuta a bordo per tutti questi anni e ci mancherà moltissimo sul piano professionale e ancora di più su quello umano.
I colleghi dell’Istituto Besta.
Milano, 15 Giugno 2020