Notiziario Associazione Italiana di Miologia 

 

XVII AIM-Closing remarks

siciliano Il mio non vuole essere un momento di conclusioni e di bilanci, avremo sicuramente modo di metabolizzare questa sorta di “tempesta” formativa, culturale ed emotiva che ci ha pervasi in questi giorni, grazie alla sapiente regia di Antonio e del suo gruppo e il supporto dello staff di Margherita, ma con una grande partecipazione di tutti voi.

In ogni caso particolarmente soddisfatto per l’andamento dei lavori di questo convegno AIM, solo alcune considerazioni “a caldo”.

Il Congresso ha confermato una forte vocazione collaborativa della nostra Associazione, ove si pensi che, su 98 posters presentati, circa il 50% era legato a studi in cui figuravano più centri AIM tra gli autori, percentuale che sale al 70% ove si considerino anche Comunicazioni orali e Muscle Club, ovviamente più alta, 75%, se viene inclusa anche la sessione di presentazione di studi collaborativi di questa mattina.

Nel complesso, il nostro Congresso ha visto un numero elevato di contributi scientifici, 143, superando il pur rispettabile numero di 135 che aveva peraltro rappresentato il nuovo record alla precedente AIM, XVI edizione, di Lecce.

Disaggregando i suddetti dati e riaggregandoli per tipologia di contenuto scientifico, emerge che la materia clinica miologica subisce nel 75% dei casi un’ampia ma qualificata contaminazione traslazionale, nella stragrande maggioranza dei casi rappresentata da una componente laboratoristica, sia essa di ricerca che applicata, ma anche da altre componenti cliniche e di figure che in maniera multidisciplinare si avvicinano alla materia (neurofisiologia clinica, neuro riabilitazione, bioingegneria e informatica, psicologia).

Un altro rilevante punto è stato rappresentato dai contenuti delle sessioni che hanno trattato le più recenti acquisizioni in campo terapeutico. Soprattutto riguardo alla DMD e SMA, ma con qualche prospettiva in altre condizioni quali DM-1 e malattie mitocondriali, gli sviluppi dei recenti trial terapeutici ci stanno abituando a ridisegnare le traiettorie di malattia, forse non più identificabili in quelle di una “storia naturale”, quanto in un decorso segnato dagli effetti della terapia. Da qui il potenziale interesse anche a studi clinici post-approval che possono senz’altro rappresentare ulteriori fonti di conoscenza della malattia, non trascurando peraltro l’esperienza positiva che, nelle fasi di realizzazione di trial e negoziazione di risultati in cui il dialogo con la nostra Associazione appare sempre più forte, traspare dall’istruttiva interfaccia con gli organi istituzionali preposti alla autorizzazione dei farmaci.

Come già nei precedenti Convegni, particolarmente fruttuosa è stata la sessione di mercoledì 31 maggio. Dedicata ad un aperto e collaborativo scambio di idee e progettualità con le Associazioni dei pazienti che gravitano nell’area neuromuscolare e di cui il CAMN, il coordinamento associativo, ne è espressione.

Impressionante è stata la partecipazioni dei nostri giovani colleghi che conferma, al di là delle note difficoltà derivanti da fattori che minano il sostegno della durabilità della mission, l’interesse, la disponibilità e la propensione alla ricerca nel nostro settore. Diventa sempre più inevitabile una strategia volta a fidelizzare queste energie, delineando verso i nostri giovani colleghi prospettive migliori rispetto a quelle attuali. Ed è anche per questo che con piacere invito il prof. Leandro Provinciali, Presidente della SIN, alla cui affiliazione la nostra Associazione ha sempre creduto, per comunità di fini e contenuti, affinché questo prezioso legame sia anche di supporto per i nostri futuri scopi.

Grazie ancora e arrivederci a Genova

Gabriele Siciliano


Prof. Gabriele Siciliano
Specialista in Neurologia
Università di Pisa
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